ATLANTE EMOZIONALE è un progetto ideato da Free Tribe APS insieme a Luana Bigioni, danzaterapeuta e danzatrice, e Rosy Sinicropi, fotografa e facilitatrice del metodo SPEX.
La danzaterapia – il movimento – e la fotografia – l’immagine – accompagnano in percorsi di conoscenza di sé e dell’altrə, lavorando sulle emozioni e sulle relazioni con l’obiettivo di costruire una comunità solidale in cui le differenze convivono e si valorizzano.
La mostra, a cura di Elisa Albera, conclude la parte di progetto realizzata con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con la Regione Piemonte, con il patrocinio del Comune di Oleggio, insieme al C.I.S.AS. di Castelletto Ticino, al CST Novara-Vco ed è realizzata grazie al prezioso sostegno di Banfi Consulting che ne ha curato gli allestimenti.
Il 22 marzo Atlante Emozionale invade le vie del centro storico di Oleggio, apre spazi pubblici e privati per raccontarsi, interrogando chi osserva e proponendo a tuttə nuove strade da percorrere.
E tu guardi con i miei occhi potrebbe essere il sottotitolo di questa mostra e gli Einstürzende Neubauten (forse non noti al grande pubblico, ma cari alla fotografa) potrebbero farne da colonna sonora. Anche se poi Sguardi non è una mostra per pochi e non è fatta solo di emozioni cupe e spigolose. Scarne forse, questo sì, perché sono lì, messe a nudo davanti ai nostri occhi.
È per questo motivo Sguardi accoglie i visitatori anche quando sembra respingerli, perché chi si mostra è stato capace di osservarsi con occhi nuovi, di riconoscere anche le sfumature più sgradevoli o dolorose dell’essere umano e di condividerle senza averne paura.
Mi fotografo e vedo è il percorso di autoritratto fotografico di ATLANTE EMOZIONALE che guidato da Rosy Sinicropi, utilizzando il metodo The Self Portrait Experience di Cristina Nuñez, ha messo al centro ciascunə con la sua immagine, la sua storia, la sua personalità e il suo immaginario estetico. Questi autoritratti divengono immagini pubbliche ed escono da un percorso personale e privato per emozionarci e interrogarci: ci guardano con disappunto? Chiedono aiuto? Ci raccontano la violenza? Ci mostrano un erotismo proibito? Ogni emozione e ogni parte dell’essere umano, anche le più respingenti, possono essere mostrate e comprese proprio per la loro universalità.
E allora grazie a chi si è mostrato e si lascia guardare.
Il percorso SPEX, l’esperienza dell’autoritratto, è scandito da tre passaggi fondamentali, che accompagnano l’esplorazione del sé: autoritratti dell’IO, dell’IO e l’ALTRO, dell’IO e il MONDO.
Qui vi presentiamo le nostre opere d’arte perché possiate specchiarvi nella loro universalità.
Lasciarsi inquadrare, schiacciare il tasto del telecomando per farsi un autoritratto e poi osservarlo come osserveremmo un’opera d’arte, è l’inizio di un percorso autobiografico da costruire attraverso le immagini. È anche un modo per scoprire di sé qualche cosa che non avevamo mai osservato.
Guardando l’altrə, poi, succede anche che vediamo in essə qualche cosa di noi e ci riconosciamo in quell’opera d’arte, magari diversə da come siamo abituati a pensarci, magari pienə di una meravigliosa fierezza o di una malinconia che ci ha riempitə di tenerezza.
Plinio il Vecchio racconta nella Naturalis Historia che le origini dell’arte stanno proprio in un profilo, quello dell’amato ritratto da Calliroe: “(…) essa tratteggiò con una linea l’ombra del suo volto proiettata sul muro dal lume di una lanterna”.
E anche qui, dal profilo che sta all’origine dell’arte, arriviamo a un’opera d’arte che parla di un’arte che accetta le differenze e salda i legami in un grande abbraccio.
È all’immortalità che rinuncia Damiel ne Il cielo sopra Berlino: osserva la città dall’alto che porta i segni dolorosi della sua storia, ma poi si innamora e per provare dolore, felicità e per conoscere le emozioni rinuncia alla possibilità di osservare il mondo dall’alto.
È Damiel il protagonista di questa foto? O è un demone tentatore? Staranno in cielo o salteranno sulla terra?
È l’erotismo di un incontro tra corpi in un’opera di Egon Schiele o la pericolosa offerta del proprio corpo all’altro su cui Marina Abramovich ha costruito la sua storica performance Rhythm 0?
Sono corpi osservati che raccontano storie nate da un incontro o nate dallo sguardo di chi osserva.
Nella fiaba Comare Volpe e Compare Lupo il lupo tradisce il patto stretto con la volpe: uccide e mangia un agnello senza dividerlo con la comare; quando la volpe lo scopre si vendica, spietata. Questo racconto ha ispirato Bob Wilson, geniale e poliedrico artista contemporaneo, per la sua straordinaria opera A Winter Fable e in questa fotografia si ritrovano tutti i personaggi di questo racconto, nel loro autentico e istintivo essere volpe ed essere lupo, ma anche vestiti dalle loro pericolose maschere.
Un ATLANTE EMOZIONALE serve per viaggiare dentro di sé, con la mente e con il corpo. Noi abbiamo fatto tutte queste cose e queste immagini sono state realizzate durante una esperienza residenziale in montagna a Trasquera (VB) in una Biblioteca che profumava di resina e di terra bagnata in un piovoso fine settimana di luglio.
Potete osservare gli autoritratti dei partecipanti, ma potete anche provare l’esperienza dell’autoritratto e indossare nuovi occhi per conoscervi e riconoscervi.
Emozionario – piccolo stradario di luci, ombre ed emozioni potrebbe essere il sottotitolo perfetto per raccontare questa piccola passeggiata nello spazio che abitiamo con il nostro corpo, in cui ci muoviamo esplorando il mondo attraverso i 5 sensi.
La danzaterapeuta fa proprio così: cammina con te, standoti vicinə e ti suggerisce modi nuovi di stare nello spazio e di muoverti nel mondo, osservando, ascoltando, toccando, cantando e annusando.
Oggi lasciati accompagnare dall’audiodescrizione poetica di Luana Bigioni, creata con la consulenza di Solo4Sensi, e dalla musica di Andrea Fabiano.
“ATLANTE EMOZIONALE, Abitare lo spazio in movimento” è il percorso di danzamovimentoterapia che dal 2023 utilizza il movimento come strumento di conoscenza e di relazione.
L’esperienza di questi anni è stata arricchita da collaborazioni che hanno offerto possibilità adatte a tuttə e a tuttə i corpi: abbiamo sperimentato la presenza della musica eseguita nella spazio in cui danziamo e abbiamo generato movimento usando la nostra voce guidatə da Andrea Fabiano; con Flavio e Pasquale Gallo di Solo4Sensi abbiamo provato a conoscere il mondo a occhi chiusi; a SPA – Spazio Per Arte ci siamo mossə tra la bellezza dell’Arte per arricchire i nostri sensi; abbiamo danzato per e in compagnia di bimbə delle scuole di Oleggio, con bimbə e mamme, con le persone ospiti della Casa di Riposo Pariani e con la Scuola di italiano.
Le strade tra loro finiscono sempre per incrociarsi.
Denny Vitale ha una passione per la fotografia che fa parte della sua storia familiare. Lo strumento del fotografo è la macchina fotografica ma la macchina fotografica non basta: è lo sguardo che va allenato.
Atlante Emozionale è un percorso che apre nuovi sguardi e Vitale lo ha usato come luogo di esercizio, sperimentazione e apprendimento insieme a Rosy Sinicropi. Queste sono le pagine dell’Atlante disegnate da lui.
Le immagini cambiano a seconda di come le osserviamo o di quello a cui le affianchiamo, che siano altre immagini, parole o colori. Giocare con gli sguardi è un modo per costruire mondi diversi e possibili.
Mappe di emozioni è un piccolo laboratorio creativo aperto a tuttə e adatto a tutte le età per cercare nuovi punti di vista e per condividere le nostre unicità.
Ci si può guardare attraverso piccoli buchi da cui entra un filo di luce o un sole abbagliante, si possono osservare forme che scompongono le immagini e le ripresentano con un nuovo disegno.
Abbiamo scelto di usare la parola ATLANTE nel titolo del nostro progetto perché avevamo chiaro solo quale fosse l’inizio, cioè un punto da cui far partire strade e stradine, alcune forse senza uscita, altre che da vicolo potevano diventare strade e poi larghi viali, incrociarsi con altre strade e fare curve e tornanti: percorsi per costruire una mappa che diventa territorio e poi comunità.
In questa mostra la scelta è di raccontare poco, invitando piuttosto a sperimentare o a osservare immagini capaci di essere potenti e universali. Non si trovano tutti i volti di chi ha partecipato, ma quelli che ci sono sanno rappresentare tuttə: è la forza dell’Arte che è Comunità.
Nel 2023 abbiamo passato insieme a ospiti e famiglie una mattinata in cui abbiamo danzato attorno a un grande salice, unitə da fili colorati. Abbiamo raccolto parole che ci hanno commossə, siamo tornatə e ora continuiamo a farlo, ogni mercoledì insieme a Luana Bigioni per danze delicate come il vento di primavera e a volte anche agitate come tempeste d’estate.
Per danzare le parole non servono e per raccontare bastano le fotografie di Rosy Sinicropi.
Lo sguardo serve per fotografare ma serve anche per danzare, perché fotografia e movimento sono possibili spazi di incontro e luoghi in cui costruire una convivenza delle differenze.
Ci si può guardare attraverso piccoli buchi da cui entra un filo di luce o un sole abbagliante, si possono osservare forme che scompongono le immagini e ce ne fanno scoprire nuove linee e dettagli.
L’Intelligenza Artificiale può manipolare le immagini, ma noi sappiamo scrivere delle storie migliori.
La Mostra diffusa di Atlante Emozionale è un progetto di Free Tribe realizzato con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con Regione Piemonte, con il patrocinio del Comune di Oleggio, insieme a C.I.S.AS. Castelletto Ticino e CST Novara-Vco, con il sostegno di Banfi Consulting.